Domus Vagliendola

La  Domus  (“casa  aristocratica”)  Vagliendola,  risalente  alla  fine  del  XI  secolo,  presenta  al  pianterreno  l’atrium  con  colonnato  e  capitelli  medievali  e  ai  piani  superiori  bifore  e  volte  a  crociera.  All’ultimo  piano  si  trova  tuttora  la  cappella  del palazzo. I vari piani sono collegati da una scalinata a chiocciola coperta da piccole volte. All’epoca  le  dimore  dell’aristocrazia  amalfitana  raggiungevano  generalmente  un’altezza  di  cinque  piani.  Al  pianterreno  vi  erano  i  depositi  detti  “catodei”.  L’ingresso  principale  era  costituito  da  un  androne  che  presentava  spesso  un  piccolo  colonnato,  come  nel  caso  della  Domus  Vagliendola.  Le  pareti  esterne  avevano  poche  finestre  archiacute  e  alcune  feritoie.  La  cucina  era  collocata  all’ultimo  piano  per  favorire  la  dispersione  degli  odori  ed  era  collegata  all’orto  o  giardino.

Nei  piani  sottostanti  si  trovavano  la  “camminata”,  una  sala  da  pranzo  provvista  di  camino,  e  i  filatoi  nei  quali  le  donne  tessevano  soprattutto  la  lana.  Dalle  pareti  esterne  sporgevano  i  servizi  igienici  che  scaricavano  direttamente  nel  fiume,  nel  mare  o  negli  orti.  La  copertura  della  domus  poteva  essere  a  tetto  o  a  lastricato.  Dalle  logge  superiori  sporgevano  i  versatoi dell’acqua piovana.

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